mercoledì 8 ottobre 2008

Il crollo finanziario. Crisi apparente o reale?

Il periodo che stiamo attraversando non è certo dei migliori. Molti azzardano paragonare questi giorni che stiamo vivendo alle veri basi di una crisi simile a quella del ’29 ma tutto il mondo e i rappresentanti di ogni singolo paese sono ormai forti di una storia e di un’esperienza passata.

Ma cosa sta realmente accadendo?
Cercherò in poche parole di sintetizzare l’origine di questa diffusa crisi e il suo andamento, sulla base della spiegazione del Prof. Leon.
La diffusa crisi finanziaria si sta tramutando in una vera e propria crisi economica che può cambiare le sorti dell’intero pianeta. Definiamo crisi finanziaria un abbassamento del tasso di crescita del PIL, cosa che stava accadendo un po’ in tutta Europa, Stati Uniti e Cina negli ultimi anni. Un abbassamento del tasso di crescita ha comportato un rallentamento dell’economia ma pur sempre crescita. Con la crisi del mercato, originata dalle banche americane, comporta una diminuzione del denaro circolante, e pertanto le imprese non possono più continuare il loro andamento produttivo poiché non possono più investire quello che avevano pensato di investire. A tale ridimensionamento degli investimenti da parte delle imprese sussegue un periodo di diminuzione della produzione, degli acquisti e numerosi licenziamenti. D’altra parte le famiglie non consumano e non mettono più in circolazione le loro liquidità, facendo molta attenzione a spendere, cercando di risparmiare il più possibile e mantenendo nelle loro mani, quindi, più moneta possibile. Il tutto può essere sintetizzato in un rallentamento della velocità di circolazione della moneta, rallentamento della produzione e rallentamento del commercio; che posso sintetizzare in un’unica parola : recessione.
La crisi reale che stiamo vivendo è visibile in tutto il mondo con varia intensità. Certo il luogo d’origine della crollo è ben risaputo, ma l’Europa di certo non può assistere come spettatore passivo delle azioni americane. Il dollaro è lo strumento con cui vengono svolti tutti gli scambi internazionali e certamente un suo crollo avrebbe ripercussione su tutti i detentori della moneta verde. Questo per gli Stati Uniti ha un duplice aspetto : la forza americana deriva dalla moneta e pertanto nessun paese permetterebbe un crollo dell’economia statunitense poiché rivivrebbe tale crisi sulla propria pelle; d’altra parte la loro detenzione comporta un forte indebitamento estero negli Stati Uniti poiché la moneta è altrove, caratteristica peculiare della fragilità i tale sistema.
Nel momento in cui tutti i detentori di dollari decidessero di non far più affidamento su di essi e iniziassero a venderli, il dollaro precipiterebbe e le conseguenze di tale azione potrebbe distruggere l’intera economia mondiale. Questa conclusione catastrofica e solamente un’ipotesi molto remota poiché al crollo americano sarebbe connesso l’intero pianeta.
Per evitare di andare ancora più in basso c’è bisogno di cooperazione, innanzitutto da parte dei paesi europei che potrebbero sfruttare tale momento per imporre la loro stabilità a quella americana.

1 commento:

Emilia ha detto...

ok per lo scambio di link, ti ho aggiunto nella voce altri blog