martedì 2 dicembre 2008

Imposta per la Pay Tv : raddoppio dell'aliquota o fine di un privilegio? Sky si ribella.


In questi giorni sta per essere varato il Piano Anticrisi dal Consiglio dei Ministri e uno di questi punti sta facendo particolare scalpore: si tratta dell'aumento dell'aliquota IVA dal 10% al 20% per le Tv a pagamento.
La maggior interessata in tale manovra finanziaria, anche perchè la maggior colpita, è Sky, il fornitore di maggiore rilevanza del servizio satelitare a pagamento, contando sul territorio nazionale oltre 4.600.000 spettatori. Con l'approvazione di tale manovra il Governo incrementerà le proprie entrate di ben 210 milioni di euro.
Ma ora cerchiamo di focalizzare la situazione che si sta creando da due punti di vista e non prendendo inutili prese di posizione.
Da una parte abbiamo l'impresa di maggior importanza nel campo della tv satellitare che solamente nell'ultimo anno ha dato lavoro a cinquecento italiani e che in un periodo di decrescita economica si vede raddopiare l'imposta sul valore aggiunto. Non può certamente restare inerte a tale proposta governativa quando si vede arrivare una stangata sui propri progetti.
Dall'altra abbiamo il Governo che non "raddoppia" un'aliquota ma semplicemente ritira quel privilegio concesso alle tv satellitari nel 1995, e confermato nel 1997, quando Sky (2003) ancora doveva muovere i suoi primi passi. Il privilegio di avere un'aliquota al 10% nessun paese l'aveva mai concessa in Europa, e in Italia il tutto era stato motivato da un incentivo allo sviluppo della Pay Tv, che semplicemente nel 2009 il Governo si sente il diritto di poter ritirare.
Questa situazione ci pone di fronte ad un bivio, che sorge natuaralmente nella mente umana, e che può essere esplificato attraverso due semplici parole: il conflitto d'interessi.
Ebbene si, la famglia del Cavaliere ha la proprietà di Mediaset, la quale non verrebbe afflitta da tale proprosta di legge poichè non si tratta di una Pay Tv vera e propria, cercherò di essere più chiaro. Gli introiti del canale digitale Mediaset derivano soprattutto dalle schede prepagate per la visione di canali sportivi, i quali non saranno toccati minimante dalla decisione governativa, certamente anche essa verrà colpita ma in maniera marginale poichè tale aliquota tasserà solamente alcuni canali a pagamento e, come afferma Berlusconi, successivamente verterà anche su un canale satellitare che Mediaset ha deciso di immettere sul mercato. Le casse dello Stato saranno incrementate soprattutto da Sky, il quale offre solamente canali satelittari in pay per view.
Oggettivamente mi sento di dire che non è del tutto sbagliato ritirare un privilegio che è stato fornito a Sky e che altre imprese sul territorio nazionale non hanno. Vedendolo dall'altro punto di vista, un raddoppio sull'imposizione per i canali sataellitari non è poi una manovra così sbagliata poichè si cercherà di tassare un "bene di lusso" per una più corretta ed equa redistribuzione del reddito. Ma a tutti credo venga il dubbio con un pizzico di malizia di pensare solo minimante che tale manovra sia stata incentivata dal Premier solamente per indebolire il colosso Sky come diretto concorrente di Mediaset, anche se da Berlusconi non viene definito come tale.
Credo che in un periodo di crisi lo scopo del Presidente del Consiglio non sia quello di aumentare la propria ricchezza ma quello di far confluire il paese in una condizione migliore e di stabilità.
La buona fede mi fa ben sperare.